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Ennesimo articolo apocalittico che preannuncia la chiusura di attività e settori. Ne abbiamo visti tanti nel corso degli anni. Ricordiamo un mister Bill Gates che nel 1996 (millenovecentonovantasei) prevedeva la chiusura di tutte le agenzie di viaggio entro il secolo scorso. Nell’articolo (questo il link) si preannuncia la morte entro vent’anni oltre che per gli agenti di viaggio anche per gli assicuratori, promotori finanziari e altre categorie.

A nostro avviso invece il fattore umano resta essenziale se c’è valore aggiunto da “vendere” e se lo si comunica efficacemente. Il valore aggiunto senza comunicazione è azzerato. Negli USA già alla fine del secolo scorso le agenzie di viaggio erano date per spacciate, con gli anni il loro numero si è grandemente ridimensionato, ma quelle rimaste sono saldissime e hanno raccolto il fatturato lasciato libero dalle “defunte” e da tutti quelli che hanno viaggiato via web con il fai-da-te e ora vogliono un servizio iperprofessionale e personalizzato.

Queste dichiarazioni di chiusure definitive in vari settori sono cicliche e spesso formulate da chi non ha un know how specifico negli stessi settori citati, ma va per “sentito dire”.

La vera domanda da farsi è: quanto è prezioso il tuo tempo? Sei realmente in grado di far da te? La captability (la capacità di “fare cose” grazie al pc collegato al web e programmi/siti predisposti a tal fine) implica automaticamente il “saperlo fare”? Se è così moriranno anche i comunicatori, i grafici, i fotografi etc etc. Assistiamo a servizi on line celebratissimi che nascono e muoiono nell’arco di un biennio.

Basta guardare anche alle start up: giornalisti (spesso non del tutto competenti) che le celebrano come se fossero la terza/quarta rivoluzione industriale e poi quante ne restano in vita dopo un anno?

Siamo in una fase di profondo cambiamento questo è vero e la comunicazione diventa sempre più essenziale, ma di qui alla estinzione della tigre dai denti a sciabola ne passa.