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La situazione attuale (vedi anche nostro post di ieri) è sicuramente di quelle che fanno tremare i polsi lo capiamo bene: una crisi come quella vissuta da Malaysia Airlines con ben due gestioni dell’emergenza (scomparsa del volo Malaysia Airlines MH370 marzo – con aereomobile ancora non ritrovato e abbattimento di MH17 volo questo mese in Ucraina orientale da parte dei separatisti pro-Russia) in atto non deve essere affatto facile.

Serpeggiano voci di un possibile rebranding della compagnia.

Una decisione che, se presa, rappresenta un passaggio estremamente drastico e non del tutto producente come vedremo, specie al momento.

Probabilmente tramano i polsi ai rappresentanti del Governo Malese che attraverso un fondo sovrano detiene il 69% del capitale della compagnia aerea. Dopo tre anni di perdite, al momento le vendite di biglietti della compagnia sono in calo mentre in borsa il titolo ha perso il 29% dall’inizio dell’anno.

In questo momento quindi si stanno valutando varie ipotesi sia di riassetto societario che di rebranding come si è detto. Ma ci sarebbe poca scelta in ogni caso poichè la compagnia aerea nazionale è strumentale ai consistenti interessi turistici del Paese e, pertanto, non si vedono molti margini di manovra tra il nome “Malaysia” e “airlines” per essere funzionali a tali obiettivi.

Ricordiamo come anche all’indomani del  naufragio della Costa Concordia si parlò di rebranding per Costa e poi l’ipotesi fu accantonata per lavorare su una crisis management che (partita con estremo ritardo) sta operando per recuperare e che con lo spostamento del relitto a Genova sta recuperando in termini di immagine.

Inoltre fare rebranding significa buttare alle ortiche anni e anni di sedimentazione del proprio brand, attraverso i vari strumenti tra cui campagne pubblicitarie e altre iniziative con il risultato che la gente andrebbe a fissare in mente il nuovo nome proprio ricordando ancor più le ragioni che hanno portato a questo cambiamento come un fatto, un’onta, una sciagura ineluttabili e irreparabili sino al punto da costringere a cambiare nome all’Azienda stessa.

#Staystrong allora anche per la Compagnia Malaysia Airlines, questa è la strada sulla quale proseguire non solo per solidarietà alle famiglie e per comunicare con la clientela ma anche per dare coerenza al proprio interno alla giusta gestione della crisi in atto all’interno dell’azienda.

Francesco Granese

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Francesco Granese, founder di Strategie Integrate, nell’arco di oltre 25 anni di attività nei  settori della comunicazione e del turismo ha potuto maturare una solida esperienza da protagonista in aziende e istituzioni nel campo della gestione della crisi che parte dalla prima guerra del Golfo per passare per l’attentato alle Torri Gemelle, Tsunami, attentati di Sharm, Sars, attentati di Londra, Febbre Suina Messicana, di nuovo Egitto e Primavera Araba via via fino a quelli che hanno progressivamente visto crescere il ruolo dei social network a partire dall’eruzione del vulcano islandese, passando per la tragedia della Costa Concordia fino all’ultimo, grave e vasto per implicazioni. episodio di Malaysia Airline sul quale, non avendo un ruolo diretto in questo caso, si è dedicato ad una analisi da tecnico della comunicazione di quanto avvenuto e di quanto sta avvenendo.